l Castello di Lispida sorge sui resti di un monasterodi Agostiniani fondato nel XII secolo. Nel 1150 Papa Eugenio III conferma all'ordine monastico di S. Agostino il possesso del colle e di una chiesa dedicata a S. Maria di Ispida. Nel 1792 viene interrotta la vita monastica di Lispida: i conti Corinaldi edificano la villa sui resti del monastero e iniziano una attività vitivinicola. Le cantine, scavate nella roccia del monte per un’estensione di circa 2000 mq, sono le più grandi cantine storiche del Veneto. Durante la I Guerra Mondiale viene ospitato anche il quartire generale del re Vittorio Emanuele III, da cui acquisì il nome di Villa Italia. Il complesso diviene proprietà degli Sgaravatti nel 1926: dopo qualche decennio di inattività, riprende la sua vocazione vitivinicola alla fine degli anni 50 con l'impianto di nuovi vigneti e con programmi di vinificazione legati a processi produttivi tradizionali. Lungo i sentieri del colle che costeggiano il bosco si giunge al Lago di Lispida, uno dei due bacini termali naturali del territorio euganeo. Il fango termale del lago rappresenta una risorsa unica e preziosa, che distingue le Terme Euganee dalle altre località di cura. Papa Eugenio III nel 1150 conferma all'ordine monastico di Sant'Agostino il possesso del colle e di una chiesa dedicata a S.Maria di Ispida. Il monastero di Lispida , sorto in posizione isolata e tranquilla, fu sempre un luogo ricco di fascino, oltre che un ambiente ideale per la coltivazione della vite e dell'olivo. Nel 1485 il Doge della Repubblica di Venezia Giovanni Mocenigo confisca ai monaci la proprietà: "affinché le vigne, gli olivi e i campi non siano abbandonati, siano seminati e coltivati nella giusta stagione, e la pietra del colle ci venga mandata con regolarità"
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